Marie Delphine LaLaurie
Marie Delphine LaLaurie, nata a New Orleans, 19 marzo 1787 e
morta a Parigi, 7 dicembre 1849, è stata una serial killer statunitense. È
famosa per le numerose torture e gli omicidi dei suoi schiavi.
Nata a New Orleans, LaLaurie si è sposata tre volte nel
corso della sua vita. Ha occupato un'alta posizione nei circoli sociali di New
Orleans fino al 10 aprile 1834, quando per spegnere un incendio scoppiato nella
sua residenza a Royal Street furono scoperti nella casa degli schiavi con
evidenti segni di tortura. La dimora della LaLaurie venne saccheggiata da una
folla di cittadini indignati. Si pensa che fuggì a Parigi, dove si crede sia
morta. Attualmente la dimora di Royal Street dove visse la LaLaurie è ancora in
piedi ed è un importante punto di riferimento di New Orleans.
Delphine Macarty nacque il 19 marzo 1787, prima di cinque
figli. Suo padre era Barthelmy Louis Macarty, il cui padre Barthelmy Macarty
aveva portato la famiglia a New Orleans dalla nativa Irlanda intorno al 1730.
Sua madre era Marie Jeanne Lovable, conosciuta anche come "la vedova
Lecomte", che sposò Barthelmy Louis Macarty in seconde nozze. Entrambi
erano membri di spicco della comunità creola di New Orleans. Il cugino di
Delphine, Augustin de Macarty, fu sindaco di New Orleans dal 1815 al 1820. L'11
giugno 1800, Delphine Macarty sposò Don Ramon de Lopez y Angullo, un Caballero
de la Royal de Carlos (un alto ufficiale spagnolo), nella Cattedrale di San
Luigi di New Orleans. Nel giugno 1808, Delphine sposò Jean Blanque, un
importante banchiere, mercante, avvocato e legislatore. All'epoca del
matrimonio, Blanque acquistò una casa al numero 409 di Royal Street a New
Orleans per la famiglia, che divenne nota in seguito come Villa Blanque.
Delphine ebbe quattro figli da Blanque: Marie Louise Pauline, Louise Marie
Laure, Marie Louise Jeanne e Jeanne Pierre Paulin Blanque. Nel 1832 fece
costruire un palazzo di tre piani completo di alloggi per gli schiavi, dove
visse con il marito e due delle sue figlie, e mantenne una posizione centrale
nei circoli sociali di New Orleans.
Il 10 aprile 1834 nell'edificio scoppiò un incendio. I
soccorritori intervenuti trovarono nella cucina una donna di 70 anni incatenata
alla stufa, che successivamente confessò di aver appiccato il fuoco lei stessa
per evitare di essere portata nell'attico, perché nessuno degli schiavi che vi
era stato mandato era più tornato. Qui, secondo i resoconti, la polizia trovò
una "camera delle torture", con schiavi imprigionati da mesi
orribilmente mutilati.
Quando la notizia si diffuse una folla attaccò la residenza
LaLaurie e, secondo i resoconti, demolì e distrusse tutto quello su cui poteva
mettere le mani.
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