Sirena
Una sirena è una creatura leggendaria acquatica, con
l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di pesce in quella
inferiore, che appare principalmente nel folclore europeo, ma che trova
comunque figure affini in altre culture. Da tener presente che tale sirena del
folclore e della letteratura fantasy si discosta totalmente dalle sirene divine
della mitologia e della religione greca, iconograficamente rappresentate con
l'aspetto di donna nella parte superiore del corpo e di uccello in quella
inferiore, a cui dobbiamo l'origine stessa del termine.
Le sirene sono convenzionalmente raffigurate come belle
ragazze dai lunghi capelli dorati e fluenti, con una lunga coda di pesce al
posto delle gambe. A volte sono associate ad eventi pericolosi come tempeste e
annegamenti, mentre in altre tradizioni popolari (o talvolta all'interno della
stessa tradizione) sono creature gentili e benevoli, che offrono doni o si
innamorano di esseri umani.
La sirenomelia, conosciuta anche con il nome di sindrome della
sirena, è una rara malformazione congenita nella quale gli arti inferiori sono
fusi insieme, assumendo così le sembianze della coda di pesce di una sirena.
Spesso le navi antiche avevano sulla prua una polena (figura
di legno scolpita) raffigurante una sirena, come se gli uomini di mare
volessero scongiurare l'ostilità di queste creature acquatiche, attraverso
questo singolare omaggio. A metà del XIX secolo, la sirena divenne la polena
più comune, venendo usata come talismano contro le tempeste. In ambito
artistico e in araldica, l'equivalente maschile della sirena è il tritone.
In Irlanda è famosa la leggenda di Li Ban, la “sirena
santa”. Li Ban, giovane figlia di un Re, si ritrovò trasformata in una sirena
immortale, con la coda di salmone, a causa di un'inondazione. Dopo 300 anni dei
monaci trovarono la sirena, e la battezzarono secondo il rito cristiano. Uno
dei monaci le propose una scelta: vivere per altri 300 anni oppure morire per
essere subito beatificata. Li Ban sacrificò la sua immortalità per salire in
paradiso.
Nella mitologia scozzese Ceasg è una sirena dalla coda di
salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri.
Tuttavia chi se ne innamora è destinato a disperdersi nelle profondità marine.
Nella St. Senara's Church, chiesa di San Senara del XII
secolo, a Zennor Churchtown, Cornovaglia, si trova una delle più note
rappresentazioni di una sirena, una scultura lignea in altorilievo, sul lato di
una sedia, un simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli
medievali.
In Cornovaglia la leggenda locale, La leggenda della sirena
di Zennor sostiene che questa figura commemora un evento reale dalla storia
parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella, avrebbe
adescato una sirena a giungere a terra dalle profondità del mare. Secondo il
racconto ogni domenica essa si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla sua
bella voce. Un giorno, non più contenendo la sua infatuazione, lo portò al
piccolo ruscello che scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in
mare a Cove Pendour nelle vicinanze. Mathew Trewhella non fu mai più visto.
Nelle calde serate estive, a piedi nella pittoresca insenatura ora chiamata
"Mermaid Cove", si dice che si sentano i due amanti cantare felici
insieme, e le loro voci passano ascoltabili attraverso il fragore delle onde
che si infrangono.
Una delle leggende legate alla città di Varsavia racconta
che molto tempo fa c'erano due sirene, tra loro sorelle, che nuotavano dalla
loro casa negli abissi, alle sponde del Mar Baltico. Erano creature veramente
molto belle anche se avevano al posto delle gambe la coda di pesce. Una delle
due decise di allontanarsi nuotando verso lo stretto di Danimarca e oggi la si
può ammirare seduta su uno scoglio all'ingresso del porto di Copenaghen.
L'altra nuotò fino alla città costiera di Danzica e da lì continuò risalendo il
fiume Vistola. Probabilmente proprio ai piedi di quella che oggi è la Città
Vecchia c'è il luogo in cui uscì dall'acqua per riposarsi sulla riva sabbiosa e
il posto le piacque talmente che decise di stabilirsi. I pescatori che vivevano
nella zona ben presto si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le
acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano
impigliati. Decisero allora di dare la caccia al colpevole e farla finita con
questi danneggiamenti una volta per tutte; ma quando sentirono il canto della
sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi. Da quel momento, la
sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni,
finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume,
posò lo sguardo sull'affascinante creatura. Subito pensò che, se l'avesse
catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il mercante
mise in atto velocemente il suo piano malvagio: con un trucco catturò la
sirena, e la rinchiuse in una baracca di legno senza accesso all'acqua. I
pianti della bella donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un
pescatore, che con l'aiuto di un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena,
riconoscente dell'aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se
mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli.
Secondo una leggenda veneta Manfredo dei Monticelli era un
conte venticinquenne da tempo affetto da una grave malattia. La notte di San
Giovanni egli si recò sulle sponde del lago di Lispida per togliersi la vita,
ma all'improvviso una ragazza con la coda di pesce emerse dalle acque. Manfredo
rimase molto affascinato dalla bella sirena e le raccontò la sua triste storia.
Allora la creatura acquatica prese del fango magico e lo spalmò sul corpo di
Manfredo, che improvvisamente guarì. I due si innamorarono follemente. Si dice
che la notte di San Giovanni dal lago di Lispida si possa ancora udire la voce
melodiosa della sirena.
In Cantabria è famosa la storia della Sirenuca, una sirena
che un tempo era umana. Sua madre, stufa di essere disobbedita, le gridò: «Che
Dio ti faccia diventare un pesce!», e così la ragazza venne trasformata in una
sirena. Da allora la Sirenuca, con il suo canto melodioso, avverte i marinai se
sono troppo vicini alle scogliere.
In alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le
lacrime delle sirene si trasformano in perle preziose.
Un racconto di origine messicana, narrato nel sud del Texas,
parla di una giovane ragazza disubbidiente trasformata in sirena. Si tratta di
un racconto usato come strumento educativo, passato di madre in figlia.
Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folclore
filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena e Siyokoy.
Dugonghi, tartarughe marine e piccoli cetacei come i delfini, accompagnano
solitamente la Sirena filippina.
Mami Wata è una sirena con poteri magici, venerata in molti
paesi africani, nei Carabi, in Brasile e anche in Europa. Secondo i suoi
adepti, vive in una bellissima città situata nel fondo del mare, ma accettare
il suo invito ad abitare la città, significa accettare di abbandonare la
propria vita e venire trascinati per sempre negli abissi dell'oceano.
Nel corso della storia ci sono stati molti presunti
avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo ha riportato di aver avvistato
delle sirene mentre era in mare. Colombo scrisse nel diario di bordo: «non
erano così belle come vengono dipinte, anche se in qualche misura hanno un
aspetto umano in volto». Annotò inoltre di aver visto creature simili al largo
della costa dell'Africa occidentale.
Nel 1614 il capitano John Smith di Jamestown, conosciuto per
la breve collaborazione avuta con la nativa americana Pocahontas, riportò di
aver visto una sirena al largo della costa del Massachusetts. Smith scrisse che
«la parte superiore del suo corpo è perfettamente simile a quello di una donna
e stava nuotando con tutta la possibile grazia vicino alla riva». Aveva «grandi
occhi un po' troppo rotondi, un naso finemente formato (un po' troppo corto),
orecchie ben fatte, un po' lunghe e i suoi lunghi capelli verdi le impartivano
un carattere curioso tutt'altro che poco attraente».
Nel 1857 Il The Shipping Gazette riferì che marinai scozzesi
avevano individuato una creatura al largo delle coste della Gran Bretagna. John
Williamson e John Cameron hanno dichiarato: «Abbiamo visto distintamente un
oggetto a circa sei metri di distanza da noi nella forma di una donna, con seno
pieno, carnagione scura, volto avvenente e bei capelli cadenti in riccioli sul
collo e le spalle. Era circa a metà distanza tra il fondale e la superficie, ci
guardava e scuoteva la testa. Il tempo era bello, abbiamo osservato la scena
completa per tre o quattro minuti».
Nel 2009 I rapporti provenienti da decine di persone che
hanno avvistato sirene hanno stimolato l'amministrazione comunale di Kiryat
Yam, vicino a Haifa, che ha deciso di offrire un milione di dollari a chiunque
possa dimostrare con foto o filmati che esistano le sirene. «Molte persone ci
dicono di essere sicuri di aver visto una sirena e sono tutti indipendenti
l'uno dall'altro», ha detto il portavoce del Consiglio Natti Zilberman a Sky
News. «La gente dice che sono metà ragazza, metà pesce, che saltano come
delfini. Fanno tutti i tipi di mosse e poi scompaiono».
Ci sono diverse spiegazioni sul mito delle sirene: ad
esempio è che i marinai scambiassero la sagoma di una foca monaca per un corpo
femminile dalla metà di pesce. Il canto serviva a spiegare i canti dei gabbiani
o delle berte. Per quanto riguarda le sirene avvistate da Colombo in America, è
possibile che fossero in realtà lamantini o dugonghi.