Mary Toft: La donna che ha partorito conigli
Mary Toft o Tofts, nata a Denyer, Godalming, 21 febbraio
1703 e morta a Godalming, 13 gennaio 1763, è stata una truffatrice britannica,
nota per essere stata protagonista di una beffa ai danni di alcuni medici, ai
quali nel 1726 fece credere di aver dato alla luce una cucciolata di conigli.
La storia della donna galvanizzò l'intera l'Inghilterra,
compresa la Corte Reale e vari dottori, tutti convinti della veridicità della
vicenda. La bufala venne svelata solo grazie all'arguzia di Cyriacus Ahlers e
altri medici che riuscirono a scoprire il trucco: la donna non faceva altro che
inserire nel proprio utero pezzi di animale, per poi espellerli davanti a
testimoni. Mary fu in seguito imprigionata con la pesante accusa di «vile
truffa e impostura»: a causa della frode, infatti, venne mortificata l'immagine
della medicina inglese e furono rovinate le carriere di vari eminenti uomini di
scienza. La risonanza della vicenda fu talmente elevata che venne ripresa da
celebri letterati ed artisti, primi fra tutti William Hogarth e Voltaire.
La «povera donna» era Mary Toft, contadina di 23 anni,
moglie di Joshua Toft, un «povero merciaio ambulante» con cui si unì in
matrimonio nel 1720, e madre di tre figli: Mary, Anne e James. Trattandosi di
una contadina, le circostanze suggeriscono che quando nel 1726 Toft diventò di
nuovo incinta, questa continuasse a lavorare nei campi. La gravidanza fu messa
a rischio da una serie di complicazioni, tanto che ad agosto la donna iniziò ad
avvertire dolori al ventre, per poi accorgersi con orrore di aver evacuato
molti pezzi di carne informi, uno fra i quali era addirittura «grande quanto il
mio braccio [quello della Toft]». Con tutta probabilità, le cause di quanto
successo vanno ricercate in un'anomalia dell'impianto placentare, a causa della
quale si sarebbe interrotto lo sviluppo dell'embrione, con conseguente
espulsione di grumi di sangue e masse informi.
Nonostante sembrasse un aborto, la gravidanza continuò e,
quando il 27 settembre partorì, vennero espulse solo delle parti di animali.
Questi vennero subito mandati a John Howard, un ostetrico basato a Guildford con
trent'anni di esperienza. Pur essendo inizialmente scettico, Howard si recò
comunque dalla Toft. Inizialmente il medico non trovò nulla di strano;
ciononostante, nei giorni successivi le doglie ricominciarono, e uscirono altri
pezzi di carne somiglianti ad animali. Stando a un resoconto del 9 novembre, la
donna in pochi giorni diede alla luce gambe di gatto soriano, gambe di
coniglio, la dorsale di un'anguilla, budella e altri pezzi di animali
irriconoscibili.
A questo punto la storia iniziò a fare scalpore, tanto che i
suoi echi raggiunsero il 4 novembre la corte di Giorgio I d'Inghilterra, dove
operava Nathaniel St André, chirurgo-anatomista del Re sin dal 1723.
Su ordine della famiglia reale, che iniziò ad interessarsi
seriamente al caso, St. André e Samuel Molyneux si recarono a Guildford, dove
Howard aveva condotto Mary Toft, invitando chiunque dubitasse della storia ad
assistere a uno dei parti. I due, arrivati nella città il 15 novembre, rimasero
impressionati: la Toft, infatti, aveva appena partorito il torso di un
coniglio. St. André subito procedette con le indagini: per verificare se
l'animale avesse respirato aria, immerse i suoi polmoni nell'acqua per vedere
se galleggiassero - cosa che effettivamente fecero. St. André quindi proseguì
con un esame medico sulla stessa Toft, giungendo alla conclusione che i conigli
si fossero sviluppati all'interno delle tube di Falloppio.
Quella stessa sera, la donna ebbe nuovamente delle doglie:
dal suo utero uscirono infatti un altro torso, della pelle e quindi una testa. Il
re, affascinato dalla storia, decise di mandare a Guildford Cyriacus Ahlers,
con l'incarico di redigere una relazione sulla vicenda: il medico arrivò nella
cittadina il 20 novembre. Ahlers era notevolmente scettico, e quando arrivò non
trovò affatto segni di effettiva gravidanza sulla donna; a confermare i suoi
sospetti, osservò che la Toft era solita stringere le ginocchia prima dei
parti, come se dovesse impedire la caduta di qualcosa. Il comportamento di
Howard fu ritenuto altrettanto sospetto.
Ahlers decise dunque di non far trapelare le proprie
perplessità, lasciando che i presenti pensassero che lui credesse alla storia
della Toft; con una scusa, quindi, fece ritorno a Londra, portando con sé alcuni
pezzi di coniglio. Esaminandoli con più cura, scoprì che questi erano stati
recisi con uno strumento da taglio, notando anche tracce di paglia e di grano
nei loro intestini. Il 21 novembre Ahlers scrisse le proprie impressioni prima
al Re, e poi a «varie persone degne di nota e di stima»: il giorno successivo,
Howard richiese al medico la restituzione dei pezzi di coniglio. Lo scetticismo
di Ahlers fece preoccupare non solo Howard e St. André, ma soprattutto il Re,
che subito inviò St. André ed un altro collega nuovamente a Guildford. Una
volta arrivati, Howard subito li informò che la Toft aveva dato alla luce altri
due conigli.
Dopo il parto, la Toft espulse anche quella che doveva
essere la placenta: la donna era tuttavia molto malata, soffrendo di un
incessante dolore nella parte destra dell'addome. In una mossa preventiva
contro Ahlers, St. André raccolse numerose testimonianze dei prodigiosi eventi,
per poi fare una dimostrazione anatomica della teoria della Toft davanti al Re
ed alla corte. Dopo questi eventi, la Toft fu condotta a Londra, accompagnata
da St. André e da Richard Manningham (noto ostetrico della capitale). Fu
ulteriormente esaminata, e venne scoperto che la parte destra del suo addome
era sensibilmente più grande del normale. Per proseguire con le indagini, Mary
fu quindi portata al bordello Lacey's, presso i Leicester Fields.
Sotto la stretta supervisione di St. André, la Toft fu
esaminata da decine di eminenti medici e chirurghi, fra cui John Maubray. Il Maubray
suggerì che la donna potesse esser stata impressionata da un coniglio, dando
così un difetto di nascita e condizionando i parti futuri. Un suo collega,
James Douglas, pure credeva che il dibattito si trattasse di una bufala e,
nonostante l'insistenza di St. André, continuò a rimanere diffidente. Questa
posizione fu di eccezionale influenza, considerando che Douglas era uno degli
anatomisti più rispettati in Inghilterra, mentre si credeva che St. André fosse
diventato medico di corte solo poiché sapeva parlare fluentemente il tedesco,
ovvero la lingua nativa del Re. Le cose cambiarono quando vi fu l'ascesa al
potere del partito Whig, supportato sia da Manningham che da Douglas, che
quindi riuscirono ad elevare il proprio status professionale. Douglas, in
particolare, riteneva che una donna che partoriva conigli era tanto probabile
quanto un coniglio che partorisse esseri umani, ma nonostante questo disincanto
volle comunque vedere la Toft. St. André, al contrario, non fu invitato a
prendere parte ai controlli.
L'inganno venne scoperto il 4 dicembre, grazie alla
scaltrezza di Thomas Onslow che incominciò a indagare per conto proprio. Onslow
scoprì che il marito della Toft, Joshua, il mese prima aveva acquistato
un'insolita quantità di cuccioli di coniglio. Lo stesso giorno Thomas Howard
raccontò di essere stato persuaso dalla suocera della Toft, Margaret, a
introdurre un coniglio nella cella della donna. Mary rigettò quest'accusa,
mentre Margaret sostenne di aver preso il coniglio solo per mangiarlo.
Manningham iniziò a sottoporre la Toft a estenuanti
interrogatori, della durata anche di 3 o 4 ore, che però non diedero alcun
risultato. A questo punto, decise di mettere in scena un bluff, prospettando
alla Toft l'eventualità di un doloroso esperimento, per verificare se
internamente fosse strutturata come tutte le altre donne o «in una maniera
particolare che permette il convogliamento di conigli nell'utero». Alle minacce
di una dolente operazione chirurgica, la donna confessò la frode il 7 dicembre,
alla presenza di Manningham, Douglas, John Montagu e Frederick Calvert. Dopo
l'aborto spontaneo, quando la cervice era ancora dilatata, aveva con l'aiuto di
un complice inserito nell'utero le zampe e il corpo di un gatto, e la testa di
un coniglio. Ammise addirittura di aver inventato una storia, secondo la quale
questo fenomeno era dovuto all'inseguimento di un coniglio nell'orto, che
l'avrebbe lasciata così scossa da menomarne perpetuamente il feto. Nei parti
successivi, il trucco rimase uguale, ovvero quello di inserire nella vagina
parti del corpo di animali vari.
Tormentata da Manningham e Douglas, certificò la natura
fraudolenta degli avvenimenti sia l'8 che il 9 novembre, per poi essere
incarcerata presso la prigione di Tothill, sotto l'accusa di «vile truffa e
impostura».
Una volta rivelato che la vicenda della Toft si trattava
solo di una mistificazione fraudolenta, i medici iniziarono ad essere
pubblicamente sbeffeggiati. William Hogarth riprese l'avvenimento nell'opera
Cunicularii, o The Wise Men of Godliman in Consultation (1726), dove viene
raffigurata la Toft nell'atto di partorire un coniglio: la figura «F» è la
Toft, «E» è il marito, «A» è St André, e «D» è Howard. Anche George Vertue
ridicolizzò la vicenda, con The Surrey-Wonder, e The Doctors in Labour, or a
New Wim-Wam in Guildford; quest'ultima opera, in particolare, venne divulgata
nel 1727 con l'intento di burlare la figura di St André.
St André, per difendersi dai vari attacchi mediatici (che lo
designarono addirittura come gulliverian, ovvero «divulgatore di storie
favolose»), pubblicò il 3 dicembre un pamphlet di 40 pagine, A Short Narrative
of an Extraordinary Delivery of Rabbets, con cui rivendicò la propria
reputazione medica; il medico scrisse anche Some observations concerning the
woman of Godlyman in Surrey, dove riportò le proprie impressioni sul caso Toft.
La vita di St André, in ogni caso, fu travagliata anche una volta terminata la
parabola di Mary Toft. In seguito alla morte di Samuel Molyneux per
avvelenamento, il chirurgo sposò quella che era la moglie di Molyneux,
Elizabeth.
Il matrimonio attirò grossi sospetti, tanto che il cugino di
Molyneux ritenne St André responsabile della sua morte; quest'accusa venne
obiettata con la causa per diffamazione - poi vinta - di St André. Nonostante
questo apparente successo, la carriera del medico era ormai macchiata
indelebilmente: sia lui che la moglie venivano sbeffeggiati a tempo
inesauribile, tanto che i coniugi decisero poi di ritirarsi in campagna, dove
St. André morì nel 1776, alla veneranda età di 96 anni.
Tornando al caso Toft, questo venne usato da Robert Walpole
per simbolizzare il Settecento, da lui percepito come bramoso, corrotto ed
illusorio. Molte altre furono tuttavia le satire che mortificarono l'immagine
della medicina in Inghilterra, dove i medici tout court, considerati creduloni
e sprovveduti, divennero i protagonisti indiscussi di pamphlet, testi
umoristici, volantini e ballate popolari. Gli echi della notizia raggiunsero
anche Voltaire, che nel suo saggio Singularités de la nature indicò il caso di
Mary Toft come un esempio di come gli inglesi protestanti fossero influenzati
da una Chiesa ignorante.
Dal punto di vista strettamente biografico, Mary Toft venne
scarcerata l'8 aprile 1727; fece subito ritorno nel natio Surrey, dove ebbe
un'altra bambina nel febbraio del 1727. Le ultime notizie di lei si hanno nel
1740, quando fu imprigionata per aver trafficato oggetti rubati, e nel 1763,
anno in cui morì. Neanche la Toft sfuggì alla furia derisoria dei satiristi,
che si incentrarono immediatamente sui lati più volgari della vicenda. In questo ambito, molto tagliente fu
A Plain Refutation of All that Has Been Written or Said Concerning the
Rabbit-Woman of Godalming (1727), dove l'analfabetismo della Toft venne riletto
in chiave sessuale: «I wos a Wuman as had grate nattural parts, and a large
Capassiti, and kapible of being kunserned in depe Kuntrivansis». A
sbeffeggiare l'ingenuità dei medici implicati vi furono anche Alexander Pope e
William Pulteney, autore della ballata satirica The Discovery.