ShadowsofSecrets: maggio 2019

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mercoledì 29 maggio 2019

Elfi


Elfi
Un elfo è un creatura soprannaturale originatasi dalla mitologia e dal folklore germanico. Nelle culture medievali, gli elfi sembrano generalmente essere stati pensati come esseri dotati di poteri magici e di una bellezza soprannaturale, ambivalenti nei confronti della gente comune e capaci di aiutarli o ostacolarli. Tuttavia, i dettagli di queste credenze variano considerevolmente nel tempo. La parola elfo si trova in tutte le lingue germaniche e sembra che originariamente significasse "essere bianco". La credenza negli elfi è stata spesso etichettata come "pagana" e "superstizione" dal Medioevo fino ai recenti studi. Tuttavia, quasi tutte le fonti testuali sopravvissute sugli elfi sono state prodotte dai cristiani. Le convinzioni attestate sugli elfi devono quindi essere intese come parte della cultura cristiana dei parlanti germanici e non semplicemente come reliquia della loro religione pre-cristiana. Dopo l'età medievale, la parola elfo tendette a diventare meno comune in tutte le lingue, venendo sostituito da termini nativi alternativi come zwerc ("nano") in tedesco, huldra ("essere nascosto") nelle lingue scandinave o termini presi in prestito come fata (derivato dal francese in tutte le lingue germaniche). Tuttavia, le credenze negli elfi persistettero nel primi periodi moderni, in particolare in Scozia e Scandinavia, dove gli elfi erano considerati persone magicamente potenti che vivono, di solito invisibili, al fianco delle comunità umane.
Gli elfi iniziarono ad essere prominenti nella letteratura e nell'arte delle élite istruite. Questi elfi letterari erano immaginati come piccoli esseri maliziosi, e il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare rappresenta uno sviluppo chiave di questa idea. Nel diciottesimo secolo, gli scrittori romantici tedeschi furono influenzati da questa nozione dell'elfo e reimportarono la parola inglese elf nella lingua tedesca. Da questa cultura d'élite romantica arrivarono gli elfi della cultura popolare emersi nel XIX e nel XX secolo. Gli "elfi natalizi" della cultura popolare contemporanea sono una tradizione relativamente recente, diffusasi verso la fine del diciannovesimo secolo negli Stati Uniti. Gli elfi sono entrati nel genere dell'High fantasy del XX secolo sulla scia di opere pubblicate da autori come J. R. R. Tolkien, che hanno divulgato di nuovo l'idea degli elfi come esseri antropomorfi di dimensioni umane.
Le prove della credenza negli elfi nella Scandinavia medievale al di fuori dell'Islanda sono molto scarse, ma le prove islandesi sono singolarmente ricche. Per molto tempo, le vedute sugli elfi nella mitologia norrena furono definite dalla Edda in prosa di Snorri Sturluson, che parla di svartálfar, dökkálfar e ljósálfar ("elfi neri"/"elfi oscuri" e "elfi di luce"/"Elfi lucenti"). Gli studiosi della mitologia norvegese ora si concentrano sui riferimenti agli elfi nella poesia norrena, in particolare nell'Edda poetica. Non sembra esserci una netta distinzione tra umani e dei; come gli Æsir, quindi, gli elfi erano presumibilmente pensati come umani (antropomorfi) e esistenti in opposizione ai giganti norreni. Molti commentatori hanno anche sostenuto una sovrapposizione concettuale tra elfi e nani nella mitologia norrena, che potrebbe adattarsi alle tendenze delle prove medievali tedesche. Ci sono prove che fanno supporre che il dio Freyr fosse associato agli elfi. In particolare, Álfheimr (letteralmente "mondo degli elfi") è menzionato come dono per Freyr nel poema Grímnismál. Snorri Sturluson identificò Freyr come uno dei Vanir. Tuttavia, il termine Vanir è raro nei versi dell'Edda, e molto raro nei versi degli Skaldic, generalmente non è pensato per apparire in altre lingue germaniche. Dato il legame tra Freyr e gli elfi, si è pensato per molto tempo che álfar e Vanir siano, più o meno, parole diverse per lo stesso gruppo di esseri. Tuttavia, ciò non è accettato in modo uniforme. Un kenning (metafora poetica) per il sole, álfröðull (letteralmente "disco elfo" ma anche "Gloria degli elfi"o "Paradiso elfico"), ha un significato incerto, ma è in qualche modo indicativo di uno stretto legame tra elfi e il sole. Sebbene le parole abbiano un significato non ben definito, sembra abbastanza chiaro che Völundr sia descritto come uno degli elfi in Völundarkviða. Il suo atto più importante nel poema è quello di violentare Böðvildr, questo denota come il poema associ agli elfi a una minaccia sessuale per le ragazze. La stessa idea è presente nelle due poesie Eddaiche post-classiche, influenzate dal romanzo cavalleresco o Lai bretone, Kötludraumur e Gullkársljóð. L'idea degli elfi come predatori sessuali si verifica anche nelle tradizioni successive della Scandinavia, e ciò potrebbe essere una prima attestazione di una tradizione importante.


sabato 25 maggio 2019

Winchester House


Winchester House
La Winchester Mystery House è una gigantesca magione situata a San Jose, in California.
Residenza di Sarah Pardee Winchester, vedova dell'industriale armiero William Wirt Winchester, venne costruita nel 1884, e da allora ininterrottamente ampliata per 38 anni, fino al 1922. Attualmente è un'attrazione turistica, nota anche come Winchester Mystery House e classificata nella lista del National Register of Historic Places statunitense e in quella ufficiale dei siti di interesse storico californiani (California Historical Landmarks).
Sarah Winchester si era sposata con il figlio del fondatore della nota fabbrica d'armi Winchester Repeating Arms Company, con cui ebbe una figlia, Annie, mancata prematuramente nel 1866; nel 1881 morì di tubercolosi anche il marito William. Affranta e depressa da queste due gravi perdite, nonché convinta che una maledizione si fosse abbattuta sulla sua famiglia, Sarah consultò un medium che le disse che doveva lasciare la sua casa a New Haven, ed andare ad ovest per costruire una grande casa per lei e per tutti gli spiriti delle vittime delle carabine Winchester, predicendole che sarebbe vissuta finché avesse continuato a costruire la sua casa. La vedova Winchester ereditò più di 20 milioni di dollari ed il 50% della proprietà della Winchester Repeating Arms Company, con una rendita giornaliera di mille dollari, stimabili nel 2013 a circa 25.000 dollari al giorno. Questo enorme ammontare di denaro le diede la possibilità di edificare e continuamente costruire la grande casa. I lavori, iniziati nel 1884 e sotto la costante guida di Sarah Winchester, vennero eseguiti quotidianamente, 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno per ben 38 anni, fino al 5 settembre del 1922, giorno della morte per cause naturali di Sarah. All'epoca la proprietà Winchester era di 650.000 m² (162 acri), ma ora l'appezzamento di terreno si è ridotto a 24.000 m² (4,5 acri), il minimo per contenere la casa e le vicine dépendance. Secondo la leggenda popolare la vedova era convinta che la casa fosse frequentata dai fantasmi delle persone uccise dalle armi Winchester e che solo il continuo costruire li avrebbe placati. In questo modo e con questa ossessione ampliò enormemente l'edificio, costruendo anche all'interno elementi inutili, come delle scale che non portano a niente, finestre che si aprono sul nulla ed un ascensore a pistoni orizzontale, l'unico esistente negli Stati Uniti. Prima della disponibilità tecnica di ascensori (in seguito ne furono installati tre), Sarah fece costruire ovunque scale di facile accesso, per poter comodamente arrivare in ogni punto della casa malgrado la sua grave artrite.
Questi sono alcuni numeri della composizione riferiti alla magione:
·         160 stanze
·         40 camere da letto
·         6 cucine
·         2 sale da ballo
·         13 stanze da bagno, di cui una accessibile solo dall'esterno
·         52 lucernai
·         1.257 finestre e circa 10.000 vetrate
·         40 scale per un totale di 467 gradini
·         47 caminetti
·         17 camini
·         76.000 litri circa di vernice vennero usati per dipingere e ridipingere in continuazione la casa.

sabato 18 maggio 2019

Wendigo


Wendigo
Il Wendigo (o Windigo) è una figura demoniaca della mitologia dei Nativi Americani Algonchini, stanziati lungo la costa orientale e la regione dei Grandi Laghi tra gli attuali Stati Uniti d'America e il Canada. Lo spirito può assumere sia caratteristiche prettamente umane che quelle di un mostro umanoide, trasformatosi da quella che una volta era una persona normale che aveva praticato il cannibalismo.
Le caratteristiche di questo essere non possono essere descritte con precisione, poiché variano a seconda della tribù, ma si tratta comunque di una creatura maligna divoratrice di uomini. Si dice sia figlio dell'Inverno e della Fame. Ha grandi artigli, corpo scheletrico ed emaciato e labbra assenti o almeno non sufficientemente grandi da coprire gli enormi denti, in alcune versioni viene raffigurato con delle corna o con cranio di un cervide al posto della testa. È di grandi dimensioni. Il Wendigo si muove molto velocemente, tanto da consumare i propri piedi per l'attrito con il terreno. I piedi poi cadrebbero e verrebbero sostituiti. È capace di imitare la voce umana e i versi degli animali. Il Wendigo è un ottimo cacciatore di giorno, insuperabile di notte. Rincorre le sue prede umane per lunghi tratti, finché queste non impazziscono e i loro piedi non prendono fuoco, poi le trascina nella tana per mangiarle vive. Si dice inoltre che la creatura abbia il cuore di ghiaccio (talvolta addirittura che sia interamente composta di ghiaccio) e che l'unico modo per liberarsene sia proprio di sciogliere il suo cuore con il fuoco. Secondo la tradizione, un uomo (di solito un cacciatore) si trasforma in Wendigo se viene morso da un altro Wendigo, se viene posseduto da uno spirito durante il sonno, oppure se si nutre per lungo tempo di carne umana. La trasformazione in Wendigo può anche essere causata da uno sciamano. Secondo altre fonti ogni Wendigo un tempo era una persona, un indiano pellerossa o un cacciatore, che durante un inverno rigido è stato esiliato senza cibo e approvvigionamenti e per sopravvivere è dovuto diventare cannibale. Secondo alcune credenze mangiare carne umana dà qualità come velocità, forza e immortalità. È così che dopo anni e anni si diventa un cacciatore intelligentissimo e imbattibile ma soprattutto perennemente affamato.
Più probabilmente il Wendigo è stato creato come deterrente contro il cannibalismo dalle tribù indiane che vivevano nella parte più settentrionale del Nord America e che quindi si trovavano ad affrontare inverni particolarmente lunghi e rigidi con scarse risorse alimentari. L'aspetto scheletrico e deforme, unito al fatto che la creatura si nutrirebbe, oltre che di carne umana, di muschio ed altri cibi considerati normalmente non commestibili, sembrerebbero tipiche conseguenze della malnutrizione.


lunedì 13 maggio 2019

Marie Delphine LaLaurie


Marie Delphine LaLaurie
Marie Delphine LaLaurie, nata a New Orleans, 19 marzo 1787 e morta a Parigi, 7 dicembre 1849, è stata una serial killer statunitense. È famosa per le numerose torture e gli omicidi dei suoi schiavi.
Nata a New Orleans, LaLaurie si è sposata tre volte nel corso della sua vita. Ha occupato un'alta posizione nei circoli sociali di New Orleans fino al 10 aprile 1834, quando per spegnere un incendio scoppiato nella sua residenza a Royal Street furono scoperti nella casa degli schiavi con evidenti segni di tortura. La dimora della LaLaurie venne saccheggiata da una folla di cittadini indignati. Si pensa che fuggì a Parigi, dove si crede sia morta. Attualmente la dimora di Royal Street dove visse la LaLaurie è ancora in piedi ed è un importante punto di riferimento di New Orleans.
Delphine Macarty nacque il 19 marzo 1787, prima di cinque figli. Suo padre era Barthelmy Louis Macarty, il cui padre Barthelmy Macarty aveva portato la famiglia a New Orleans dalla nativa Irlanda intorno al 1730. Sua madre era Marie Jeanne Lovable, conosciuta anche come "la vedova Lecomte", che sposò Barthelmy Louis Macarty in seconde nozze. Entrambi erano membri di spicco della comunità creola di New Orleans. Il cugino di Delphine, Augustin de Macarty, fu sindaco di New Orleans dal 1815 al 1820. L'11 giugno 1800, Delphine Macarty sposò Don Ramon de Lopez y Angullo, un Caballero de la Royal de Carlos (un alto ufficiale spagnolo), nella Cattedrale di San Luigi di New Orleans. Nel giugno 1808, Delphine sposò Jean Blanque, un importante banchiere, mercante, avvocato e legislatore. All'epoca del matrimonio, Blanque acquistò una casa al numero 409 di Royal Street a New Orleans per la famiglia, che divenne nota in seguito come Villa Blanque. Delphine ebbe quattro figli da Blanque: Marie Louise Pauline, Louise Marie Laure, Marie Louise Jeanne e Jeanne Pierre Paulin Blanque. Nel 1832 fece costruire un palazzo di tre piani completo di alloggi per gli schiavi, dove visse con il marito e due delle sue figlie, e mantenne una posizione centrale nei circoli sociali di New Orleans.
Il 10 aprile 1834 nell'edificio scoppiò un incendio. I soccorritori intervenuti trovarono nella cucina una donna di 70 anni incatenata alla stufa, che successivamente confessò di aver appiccato il fuoco lei stessa per evitare di essere portata nell'attico, perché nessuno degli schiavi che vi era stato mandato era più tornato. Qui, secondo i resoconti, la polizia trovò una "camera delle torture", con schiavi imprigionati da mesi orribilmente mutilati.
Quando la notizia si diffuse una folla attaccò la residenza LaLaurie e, secondo i resoconti, demolì e distrusse tutto quello su cui poteva mettere le mani.


venerdì 3 maggio 2019

Stonehenge


Stonehenge
Stonehenge è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury. È il più celebre ed imponente cromlech composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, conosciute come megaliti, talora sormontate da elementi orizzontali colossali. Ipotizzando che l'attuale allineamento riproduca fedelmente il precedente, alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio, anche se l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta. Oltre che meta del turismo di massa, Stonehenge è attualmente luogo di pellegrinaggio per molti seguaci del Celtismo, della Wicca e di altre religioni neopagane.
La pietra dell'altare è un blocco di cinque metri di arenaria verde. Le pietre principali sono composte da una forma estremamente dura di arenaria silicea, che si trova naturalmente circa trenta chilometri più a nord, sulle Marlborough Downs. La struttura interna, conosciuta come "Bluestone Horseshoe" è costituita di pietre molto più piccole, che pesano in media quattro tonnellate. Queste pietre sono state estratte dalle Montagne Preseli, nel Galles sud-occidentale. Sono principalmente di dolorite ma comprendono esempi di riolite, arenaria e ceneri calcaree vulcaniche.
Lo scrittore greco Diodoro Siculo ( I secolo a.C.) potrebbe fare riferimento a Stonehenge in un passo della sua Bibliotheca historica. Citando Ecateo di Abdera, uno storico del IV secolo e "certi altri", Diodoro dice che "in una terra oltre i Celti" (cioè la Gallia) c'è "un'isola non più piccola della Sicilia" nel mare del nord chiamata Hyperborea, chiamata così perché è al di là del luogo di origine del vento del nord o Borea. Gli abitanti di questo luogo principalmente adorano Apollo, e c'è "sia una magnifica zona sacra di Apollo sia un tempio notevole che è adornato con molte offerte votive ed è di forma sferica". Alcuni scrittori hanno suggerito che l'"Hyperborea" di Diodoro forse indica la Gran Bretagna e che il tempio di forma sferica può essere un primo riferimento iniziale di Stonehenge. Uno storico locale ha asserito che "il recinto di Apollo" può riferirsi al campo vicino di Vespasiano. Tuttavia l'archeologo Aubrey Burl ha rilevato che altre parti della descrizione di Diodoro la rendono scarsamente adeguata a Stonehenge e al suo circondario. Diodoro dice anche che in quella zona Apollo (intendendo il sole o la luna) "sfiorava la terra ad un'altezza molto bassa". Tuttavia sia il sole sia la luna si muovono sempre molto al di sopra dell'orizzonte alla latitudine di Stronehenge ed è solo 500 miglia più a nord che essi appaiono vicino all'orizzonte.
Il primo studio per osservare e capire il monumento venne condotto intorno al 1640 da John Aubrey. Egli proclamò Stonehenge opera dei Druidi: questa idea fu grandemente diffusa da William Stukeley. Aubrey realizzò inoltre i primi disegni con le misure del luogo, che consentirono una migliore analisi della sua forma e del suo significato. Grazie a questo lavoro, fu in grado di attribuire una funzione astronomica o di calendario alla disposizione delle pietre.
L'architetto John Wood intraprese la prima vera accurata indagine di Stonehenge nel 1740. Tuttavia l'interpretazione di Wood del monumento, considerato come un luogo di riti pagani, è stata fortemente criticata da Stukeley, che considerava i Druidi non come pagani, ma come patriarchi biblici. Le convinzioni di Stukeley subivano gli influssi di uno dei suoi maestri più illustri: Isaac Newton; quest'ultimo si occupò, seppur marginalmente, della disposizione delle pietre di Stonehenge che secondo lui avrebbe richiamato volutamente e per metafora la configurazione non geocentrica del sistema solare e la sua soggezione alle leggi di gravitazione (una concezione del tutto simile a quella di Filolao che prevedeva un fuoco sacro centrale) e si sarebbe inoltre ispirata al modello perfetto, e più antico, del tempio di Gerusalemme. Secondo Newton, quindi, i costruttori di Stonehenge, eredi diretti dei patriarchi biblici, sarebbero stati depositari di una conoscenza scientifica che egli stesso riteneva di aver soltanto riscoperto. Prima della fine dell'Ottocento John Lubbock riuscì a far risalire il luogo all'età del bronzo, basandosi sul ritrovamento di oggetti di bronzo sulle colline vicine.
La datazione radiocarbonica del sito indica che la costruzione del monumento fu intrapresa intorno al 3100 a.C. e si concluse intorno al 1600 a.C. Ciò consente l'eliminazione di alcune teorie che erano state ipotizzate. La teoria secondo la quale i Druidi fossero forse stati gli artefici dell'opera è la più popolare; tuttavia la società dei Celti, che istituì il sacerdozio dei Druidi, si diffuse solamente dopo l'anno 300 a.C. Inoltre è improbabile che i Druidi avessero utilizzato il sito per i sacrifici, dal momento che eseguivano parte dei loro rituali nei boschi o in montagna, zone più adatte di un campo aperto per i "rituali della terra". Il fatto che i Romani giunsero per la prima volta sull'isola britannica quando Giulio Cesare guidò una spedizione nel 55 a.C., nega le teorie di Inigo Jones e di altri, secondo cui Stonehenge sarebbe stato costruito come un tempio romano.
C'è dibattito circa l'età della costruzione, ma la maggior parte degli archeologi ritiene sia stato costruito tra il 2500 a.C. e il 2000 a.C. L'edificazione del terrapieno circolare e del fossato sono state datate al 3100 a.C.

Dall'inizio dell'Ottocento molte delle pietre cadute furono messe nella loro posizione attuale dagli ingegneri vittoriani. Secondo studi recenti i lavori di ristrutturazione si protrassero fino agli anni Settanta del Novecento, introducendo modifiche sostanziali nella disposizione originaria: Certo, ammettono gli archeologi dell'English Heritage, senza tutti questi lavori Stonehenge avrebbe un aspetto molto diverso. Pochissime pietre sono ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa. A tre chilometri di distanza da Stonehenge è stato ritrovato da ricercatori della National Geographic Society un villaggio risalente al 2600 a.C. composto da circa venticinque piccole case. Si ritiene che fossero utilizzate per ospitare i costruttori del complesso, o i visitatori di qualche cerimonia. Si crede che Stonehenge sia una sorta di osservatorio astronomico preistorico in quanto l'asse di Stonehenge è orientato in direzione dell'alba nei solstizi estivi, ma non invernali.
Le pietre più grandi, in gneiss (dal peso di 25/50 tonnellate), furono tagliate da una collina distante 30 km dal sito archeologico, per essere probabilmente trasportate attraverso delle slitte che scivolavano su rulli in legno, tirate con corde di cuoio da decine di uomini. Le pietre di dimensioni inferiori furono in parte estratte e tagliate in un sito distante 3 km ed in parte in altre località, tra cui un sito in Galles ad una distanza di oltre 200 km.
Uno studio pubblicato a giugno 2018 ha smentito il lavoro del geologo Herbert Henry Thomas che nel 1923, grazie anche alla propria notorietà ed influenza, riuscì a fare accettare alla comunità scientifica i siti precisi in cui le pietre furono reperite e come vennero trasportare in loco. La nuova ricerca suggerisce che esse furono trasportate non tramite il canale di Bristol come erroneamente supposto ma utilizzando strade interne e che la pietra dell'altare possa provenire da Senni Beds, una formazione di arenaria che si estende attraverso una parte del Galles fino all'Herefordshire nel Galles orientale. Le ricerche di Thomas avrebbero influenzato per i decenni successivi gli studi effettuati sulla provenienza delle pietre del sito di Stonehenge.
Le pietre che costituivano gli elementi verticali venivano prima trascinate in corrispondenza di un foro sul terreno, quindi venivano fatte scivolare all'interno del foro con l'ausilio di un sistema di leva appoggiate a un "castello" di tronchi. La pietra veniva poi sistemata in verticale tirandola con delle funi, e il foro veniva riempito con sassi.Una volta che erano state alzate le pietre verticali, si aggiungeva l'architrave alzandola poco alla volta attraverso la costruzione di un fasciame di legname e l'uso di leve.
Stonehenge è associato alla leggenda di Re Artù: essa racconta che il mago Merlino volle la sua rimozione dall'Irlanda dove era stato costruito sul monte Killaraus, da Giganti che portarono le pietre dall'Africa. Dopo essere stato ricostruito vicino ad Amesbury, narra che, prima Uther Pendragon e poi Costantino III vennero seppelliti all'interno del cerchio di pietre.
Esiste una replica a grandezza naturale di Stonehenge come sarebbe stato in origine, a Maryhill nello Stato di Washington, costruita da Sam Hill come memoriale di guerra. È persino allineata con l'alba di mezza estate, ma con la vera posizione del Sole sull'orizzonte virtuale, piuttosto che con la posizione apparente del sole sull'orizzonte reale.
Esistono vari cerchi neolitici analoghi a Stonehenge o datati approssimativamente nella stessa epoca. Tra di essi vi è il cosiddetto Cerchio di Brodgar nella Scozia settentrionale. Un sito circolare simile, ma risalente a circa il 4900 a.C., si trova a Goseck nella Sassonia-Anhalt in Germania. Un altro complesso, detto "Circolo calendariale" si trova presso il Museo nubiano di Assuan originariamente costruito a Nabta Playa e risulta essere più antico di Stonehenge di almeno mille anni. In Italia sono presenti diversi circoli megalitici in Sardegna, come quello di Li Muri ad Arzachena e quello di Pranu Muttedu a Goni.