Stonehenge
Stonehenge è un sito neolitico che si trova vicino ad
Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest di Salisbury.
È il più celebre ed imponente cromlech composto da un insieme circolare di
grosse pietre erette, conosciute come megaliti, talora sormontate da elementi
orizzontali colossali. Ipotizzando che l'attuale allineamento riproduca
fedelmente il precedente, alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un
"antico osservatorio astronomico", con un significato particolare ai
punti di solstizio ed equinozio, anche se l'importanza del suo uso per tale
scopo è dibattuta. Oltre che meta del turismo di massa, Stonehenge è
attualmente luogo di pellegrinaggio per molti seguaci del Celtismo, della Wicca
e di altre religioni neopagane.
La pietra dell'altare è un blocco di cinque metri di
arenaria verde. Le pietre principali sono composte da una forma estremamente
dura di arenaria silicea, che si trova naturalmente circa trenta chilometri più
a nord, sulle Marlborough Downs. La struttura interna, conosciuta come
"Bluestone Horseshoe" è costituita di pietre molto più piccole, che
pesano in media quattro tonnellate. Queste pietre sono state estratte dalle
Montagne Preseli, nel Galles sud-occidentale. Sono principalmente di dolorite
ma comprendono esempi di riolite, arenaria e ceneri calcaree vulcaniche.
Lo scrittore greco Diodoro Siculo ( I secolo a.C.) potrebbe
fare riferimento a Stonehenge in un passo della sua Bibliotheca historica.
Citando Ecateo di Abdera, uno storico del IV secolo e "certi altri",
Diodoro dice che "in una terra oltre i Celti" (cioè la Gallia) c'è
"un'isola non più piccola della Sicilia" nel mare del nord chiamata
Hyperborea, chiamata così perché è al di là del luogo di origine del vento del
nord o Borea. Gli abitanti di questo luogo principalmente adorano Apollo, e c'è
"sia una magnifica zona sacra di Apollo sia un tempio notevole che è
adornato con molte offerte votive ed è di forma sferica". Alcuni scrittori
hanno suggerito che l'"Hyperborea" di Diodoro forse indica la Gran
Bretagna e che il tempio di forma sferica può essere un primo riferimento
iniziale di Stonehenge. Uno storico locale ha asserito che "il recinto di
Apollo" può riferirsi al campo vicino di Vespasiano. Tuttavia l'archeologo
Aubrey Burl ha rilevato che altre parti della descrizione di Diodoro la rendono
scarsamente adeguata a Stonehenge e al suo circondario. Diodoro dice anche che
in quella zona Apollo (intendendo il sole o la luna) "sfiorava la terra ad
un'altezza molto bassa". Tuttavia sia il sole sia la luna si muovono
sempre molto al di sopra dell'orizzonte alla latitudine di Stronehenge ed è
solo 500 miglia più a nord che essi appaiono vicino all'orizzonte.
Il primo studio per osservare e capire il monumento venne
condotto intorno al 1640 da John Aubrey. Egli proclamò Stonehenge opera dei
Druidi: questa idea fu grandemente diffusa da William Stukeley. Aubrey realizzò
inoltre i primi disegni con le misure del luogo, che consentirono una migliore
analisi della sua forma e del suo significato. Grazie a questo lavoro, fu in
grado di attribuire una funzione astronomica o di calendario alla disposizione
delle pietre.
L'architetto John Wood intraprese la prima vera accurata
indagine di Stonehenge nel 1740. Tuttavia l'interpretazione di Wood del
monumento, considerato come un luogo di riti pagani, è stata fortemente
criticata da Stukeley, che considerava i Druidi non come pagani, ma come patriarchi
biblici. Le convinzioni di Stukeley subivano gli influssi di uno dei suoi
maestri più illustri: Isaac Newton; quest'ultimo si occupò, seppur
marginalmente, della disposizione delle pietre di Stonehenge che secondo lui
avrebbe richiamato volutamente e per metafora la configurazione non geocentrica
del sistema solare e la sua soggezione alle leggi di gravitazione (una
concezione del tutto simile a quella di Filolao che prevedeva un fuoco sacro
centrale) e si sarebbe inoltre ispirata al modello perfetto, e più antico, del
tempio di Gerusalemme. Secondo Newton, quindi, i costruttori di Stonehenge,
eredi diretti dei patriarchi biblici, sarebbero stati depositari di una
conoscenza scientifica che egli stesso riteneva di aver soltanto riscoperto.
Prima della fine dell'Ottocento John Lubbock riuscì a far risalire il luogo
all'età del bronzo, basandosi sul ritrovamento di oggetti di bronzo sulle
colline vicine.
La datazione radiocarbonica del sito indica che la
costruzione del monumento fu intrapresa intorno al 3100 a.C. e si concluse
intorno al 1600 a.C. Ciò consente l'eliminazione di alcune teorie che erano
state ipotizzate. La teoria secondo la quale i Druidi fossero forse stati gli
artefici dell'opera è la più popolare; tuttavia la società dei Celti, che
istituì il sacerdozio dei Druidi, si diffuse solamente dopo l'anno 300 a.C.
Inoltre è improbabile che i Druidi avessero utilizzato il sito per i sacrifici,
dal momento che eseguivano parte dei loro rituali nei boschi o in montagna,
zone più adatte di un campo aperto per i "rituali della terra". Il
fatto che i Romani giunsero per la prima volta sull'isola britannica quando Giulio
Cesare guidò una spedizione nel 55 a.C., nega le teorie di Inigo Jones e di
altri, secondo cui Stonehenge sarebbe stato costruito come un tempio romano.
C'è dibattito circa l'età della costruzione, ma la maggior
parte degli archeologi ritiene sia stato costruito tra il 2500 a.C. e il 2000
a.C. L'edificazione del terrapieno circolare e del fossato sono state datate al
3100 a.C.
Dall'inizio dell'Ottocento molte delle pietre cadute furono
messe nella loro posizione attuale dagli ingegneri vittoriani. Secondo studi
recenti i lavori di ristrutturazione si protrassero fino agli anni Settanta del
Novecento, introducendo modifiche sostanziali nella disposizione originaria:
Certo, ammettono gli archeologi dell'English Heritage, senza tutti questi
lavori Stonehenge avrebbe un aspetto molto diverso. Pochissime pietre sono
ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa. A tre chilometri
di distanza da Stonehenge è stato ritrovato da ricercatori della National
Geographic Society un villaggio risalente al 2600 a.C. composto da circa
venticinque piccole case. Si ritiene che fossero utilizzate per ospitare i
costruttori del complesso, o i visitatori di qualche cerimonia. Si crede che
Stonehenge sia una sorta di osservatorio astronomico preistorico in quanto
l'asse di Stonehenge è orientato in direzione dell'alba nei solstizi estivi, ma
non invernali.
Le pietre più grandi, in gneiss (dal peso di 25/50
tonnellate), furono tagliate da una collina distante 30 km dal sito
archeologico, per essere probabilmente trasportate attraverso delle slitte che
scivolavano su rulli in legno, tirate con corde di cuoio da decine di uomini. Le
pietre di dimensioni inferiori furono in parte estratte e tagliate in un sito
distante 3 km ed in parte in altre località, tra cui un sito in Galles ad una
distanza di oltre 200 km.
Uno studio pubblicato a giugno 2018 ha smentito il lavoro
del geologo Herbert Henry Thomas che nel 1923, grazie anche alla propria
notorietà ed influenza, riuscì a fare accettare alla comunità scientifica i
siti precisi in cui le pietre furono reperite e come vennero trasportare in
loco. La nuova ricerca suggerisce che esse furono trasportate non tramite il
canale di Bristol come erroneamente supposto ma utilizzando strade interne e
che la pietra dell'altare possa provenire da Senni Beds, una formazione di
arenaria che si estende attraverso una parte del Galles fino all'Herefordshire
nel Galles orientale. Le ricerche di Thomas avrebbero influenzato per i decenni
successivi gli studi effettuati sulla provenienza delle pietre del sito di
Stonehenge.
Le pietre che costituivano gli elementi verticali venivano
prima trascinate in corrispondenza di un foro sul terreno, quindi venivano
fatte scivolare all'interno del foro con l'ausilio di un sistema di leva
appoggiate a un "castello" di tronchi. La pietra veniva poi sistemata
in verticale tirandola con delle funi, e il foro veniva riempito con sassi.Una
volta che erano state alzate le pietre verticali, si aggiungeva l'architrave
alzandola poco alla volta attraverso la costruzione di un fasciame di legname e
l'uso di leve.
Stonehenge è associato alla leggenda di Re Artù: essa
racconta che il mago Merlino volle la sua rimozione dall'Irlanda dove era stato
costruito sul monte Killaraus, da Giganti che portarono le pietre dall'Africa.
Dopo essere stato ricostruito vicino ad Amesbury, narra che, prima Uther
Pendragon e poi Costantino III vennero seppelliti all'interno del cerchio di
pietre.
Esiste una replica a grandezza naturale di Stonehenge come
sarebbe stato in origine, a Maryhill nello Stato di Washington, costruita da
Sam Hill come memoriale di guerra. È persino allineata con l'alba di mezza
estate, ma con la vera posizione del Sole sull'orizzonte virtuale, piuttosto
che con la posizione apparente del sole sull'orizzonte reale.
Esistono vari cerchi neolitici analoghi a Stonehenge o
datati approssimativamente nella stessa epoca. Tra di essi vi è il cosiddetto
Cerchio di Brodgar nella Scozia settentrionale. Un sito circolare simile, ma
risalente a circa il 4900 a.C., si trova a Goseck nella Sassonia-Anhalt in
Germania. Un altro complesso, detto "Circolo calendariale" si trova
presso il Museo nubiano di Assuan originariamente costruito a Nabta Playa e
risulta essere più antico di Stonehenge di almeno mille anni. In Italia sono presenti
diversi circoli megalitici in Sardegna, come quello di Li Muri ad Arzachena e
quello di Pranu Muttedu a Goni.