Richard Trenton Chase: Il vampiro di Sacramento
Richard Trenton Chase, nato a Sacramento, 23 maggio 1950
morto a Vacaville, 26 dicembre 1980, è stato un assassino seriale statunitense.
Soprannominato Il vampiro di Sacramento, è stato ritenuto colpevole di sei
omicidi commessi tra il dicembre 1977 e il gennaio 1978, con metodi che
includevano vampirismo e squartamento: a causa del modus operandi adottato,
viene spesso identificato come il prototipo di assassino seriale disorganizzato.
Originario di una famiglia violenta (i genitori erano
convinti che la disciplina si potesse insegnare solo con la violenza), sin
dall'infanzia Chase iniziò a soffrire di alcuni sintomi identificati come
triade di Macdonald (enuresi, piromania e zoosadismo, quest'ultimo sotto forma
di uccisione e tortura di gatti). In età adolescenziale iniziò a soffrire di
una forma di impotenza (ritenuta da alcuni psicologi che lo visitarono come il
focolaio di una malattia mentale) e ad abusare di droghe e medicinali. In
seguito a ciò Chase iniziò a manifestare gravi disturbi paranoidi che furono
diagnosticati come una forma di schizofrenia dopo che fu ricoverato
all'ospedale in preda a delle allucinazioni (dichiarò ai medici che qualcuno
gli aveva rubato l'arteria polmonare, che le sue ossa stavano uscendo dal corpo
e che lo stomaco si stava sciogliendo). Ormai sprofondato in uno stato
ipocondriaco e convinto di essere stato avvelenato dai genitori, Chase si
trasferì in un nuovo appartamento e iniziò ad effettuare pratiche di vampirismo
su conigli, squartandoli e bevendone il sangue per salvare il proprio cuore che
si stava rimpicciolendo. Ricoverato per una seconda volta in seguito ad una
grave intossicazione del sangue (si era iniettato nelle vene del sangue
contaminato da acido), gli fu diagnosticata una schizofrenia dovuta all'abuso
di farmaci curabile con un farmaco sperimentale. In seguito agli scarsi
risultati della terapia, Chase tentò di fuggire dall'ospedale, ma fu trasferito
in un'altra clinica dove gli fu diagnosticata la sindrome di Reinfeld per poi
essere rilasciato perché non ritenuto pericoloso. Stabilitosi in altro
appartamento e senza più l'aiuto dei genitori (che smisero di passargli i
medicinali), Chase ricominciò a torturare animali. Di lì a poco Chase decise di
passare agli omicidi: la prima vittima fu Ambrose Griffin, un ingegnere di 51
anni ucciso il 27 dicembre 1977 con un colpo di fucile calibro 22 sparato da
lunga distanza. Nei giorni successivi Chase iniziò a vagabondare per le case
del vicinato alla ricerca di nuove vittime: pur essendo talvolta individuato,
riuscì a fuggire non prima di aver messo a soqquadro le abitazioni e sfregiato
i mobili urinando o defecando nei cassetti. Il 23 gennaio 1978 Chase si
introdusse nella casa di Theresa Wallin, ventiduenne incinta di tre mesi: dopo
averla uccisa con 3 colpi di fucile calibro 22, la trascinò sul letto iniziando
a compiere atti di squartamento, vampirismo e necrofilia. Quattro giorni dopo,
Chase uccise quattro persone (tra cui un neonato, il cui corpo sarà ritrovato
solo il 24 marzo nei pressi di una chiesa) con lo stesso metodo adottato per la
vittima precedente. Immediatamente identificato grazie alle dichiarazioni di
una sua ex compagna di classe incontrata il giorno del primo omicidio e al recupero
della cartella clinica, Chase fu arrestato il giorno successivo al triplice
omicidio. Dopo alcuni mesi di dibattito sulla sua sanità mentale, il 2 gennaio
1979 si aprì il processo a Chase che si concluse con una condanna a morte
(emessa l'8 maggio) per l'omicidio di sei persone. Il 26 dicembre 1980, dopo
più di un anno dalla condanna (in cui fu ripetutamente interrogato da
psichiatri dell'FBI nel tentativo di tracciarne un preciso profilo psicologico),
Chase si suicidò ingerendo un'enorme quantità di farmaci antidepressivi.
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