John Wayne
Gacy: Il killer Clown
John Wayne Gacy, nato a Chicago, 17 marzo 1942 morto a Crest
Hill, 10 maggio 1994, è stato un serial killer statunitense. Fu soprannominato
Killer Clown per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime,
adolescenti, 28 delle quali seppellite sotto la sua abitazione o ammassati in
cantina, dal 1972 fino alla sua cattura avvenuta nel 1978, in seguito a un
errore nell'occultamento della sua ultima vittima. Il nome con cui è diventato
noto deriva dal fatto di aver intrattenuto i bambini durante alcune feste con
costume e trucco da clown facendosi chiamare Pogo il Clown. Alla conclusione
del processo venne condannato a morte e giustiziato con l'iniezione letale nel
1994. Le perizie psichiatriche effettuate su di lui dimostrarono (come per
molti serial killer "organizzati") una notevole intelligenza;
all'esame dei periti risultarono vari disturbi della personalità (disturbo
istrionico di personalità, disturbo narcisistico, disturbo antisociale)
correlati con il sadismo e combinati con l'omofobia interiorizzata. Alla sua
morte lasciò un discreto numero di disegni raffiguranti pagliacci ora parte di
collezioni private, (chi diavolo vorrebbe una cosa del genere?!). La vicenda e
gli omicidi di Gacy contribuirono ad alimentare la paura del "clown malvagio"
nell'immaginario popolare.
John Wayne Gacy nacque a Chicago, secondogenito di tre figli
concepiti da John Stanley Gacy (20 giugno 1900–25 dicembre 1969) e Marion
Elaine Robinson (4 maggio 1908–14 dicembre 1989). La sua vita fu sconvolta da
traumatici e significativi eventi accaduti nel corso della sua infanzia: da
piccolo, John era un bambino sovrappeso che subiva continue molestie fisiche e
psicologiche da parte del padre alcolizzato, di cui ricercava morbosamente
l'approvazione, senza riceverla se non raramente. Uno dei suoi primi ricordi
era quello di quando, all'età di 4 anni, il padre lo picchiò a lungo con una
cinghia di cuoio perché aveva smontato involontariamente un macchinario che il
padre stava assemblando. Veniva inoltre regolarmente ridicolizzato dal padre e
confrontato con le sorelle, ritenute molto superiori, dato che egli era
considerato "stupido, grasso ed effeminato". All'età di nove anni,
Gacy fu molestato sessualmente da un amico di famiglia. John non raccontò mai
ai genitori quanto era successo per non incappare nell'ira del padre. A 11
anni, John sbatté violentemente la testa cadendo dall'altalena sulla quale
stava giocando. L'incidente gli causò un forte ematoma cranico che non venne
diagnosticato fino a quando il ragazzo non compì 16 anni di età. Nel tempo
intercorso tra il trauma e la diagnosi, Gacy soffrì spesso di forti mal di
testa e di perdita temporanea della memoria. Il ristagno di sangue venne
rimosso chirurgicamente. A 17 anni gli venne diagnosticata anche
un'insufficienza cardiaca che Gacy si sarebbe portato dietro tutta la vita. A
18 anni, Gacy incominciò a interessarsi alla politica, lavorando come
assistente del candidato del Partito Democratico del suo quartiere. Lo stesso
anno John divenne membro del Partito Democratico e si candidò alle elezioni
comunali. Nel marzo 1964, dopo essersi laureato in economia e commercio e aver
incominciato a lavorare come direttore di un negozio di scarpe a Springfield,
Gacy cominciò a frequentare la giovane Marlynn Myers. Dopo nove mesi di
fidanzamento, la coppia si sposò a settembre. Il padre di Marlynn era un ricco
imprenditore proprietario di diversi ristoranti. Sempre nel 1964, Gacy ebbe la
sua prima esperienza omosessuale. Secondo quanto dichiarato da lui stesso, egli
diede sfogo ai suoi impulsi quando, invitato a casa di un collega di lavoro,
ubriaco insieme con lui sul divano, ebbe un rapporto orale consensuale con il
ragazzo. Nel 1966, il suocero di Gacy gli offrì l'opportunità di dirigere tre
ristoranti fast food della catena Kentucky Fried Chicken del quale era
proprietario a Waterloo, nello stato dell'Iowa. L'offerta era molto
vantaggiosa: 15.000 dollari all'anno più una percentuale sui profitti. Gacy
accettò senza indugi e, dopo aver frequentato un corso manageriale formativo,
si trasferì con la moglie a Waterloo. Qui, lavorando indefessamente, si rivelò
un ottimo dirigente e, collaborando a diversi progetti di beneficenza, diventò
ben presto una figura di spicco della comunità cittadina.
La coppia ebbe due bambini durante la permanenza a Waterloo:
Michael (nato nel marzo 1967) e Christine (venuta al mondo nell'ottobre 1968).
Contemporaneamente incominciarono a manifestarsi segnali dell'omosessualità
repressa di Gacy, che socializzava solo con i suoi dipendenti di sesso
maschile: fece loro frequenti avance di carattere sessuale, pronto a
giustificarle come scherzi se gli interessati le accoglievano con sdegno.
Inoltre Gacy divenne un avido consumatore di materiale pornografico omosessuale.
Nell'agosto 1967, Gacy commise la sua prima aggressione a
scopo sessuale ai danni di un adolescente. Il giovane era il quindicenne Donald
Voorhees, il figlio di un suo amico. Gacy attirò il ragazzo in casa sua con la
promessa di fargli vedere dei film pornografici. Poi fece ubriacare Voorhees e
lo convinse a praticargli una fellatio. Svariati altri ragazzini furono
molestati sessualmente da Gacy nei mesi seguenti, incluso un giovane che Gacy
incoraggiò a far sesso con sua moglie, prima di costringerlo a un rapporto
orale con lui stesso. Nel marzo 1968, Donald Voorhees raccontò a suo padre
l'accaduto. Voorhees Sr. informò immediatamente la polizia e Gacy venne
arrestato e incriminato per molestie sessuali e sodomia in relazione a Voorhees
e al tentato stupro di un sedicenne di nome Edward Lynch. Gacy negò fermamente
ogni accusa e richiese di essere sottoposto al test della macchina della
verità. La sua richiesta venne accolta, ma il risultato del test indicò che
Gacy stava mentendo nel negare ogni relazione con Voorhees e Lynch. Nonostante
le pesanti imputazioni a suo carico, Gacy continuò a negare ogni addebito
insistendo di essere un perseguitato politico per la sua militanza nel Partito
Democratico. Il 10 maggio 1968, egli venne comunque incarcerato con l'accusa di
sodomia e il 30 agosto, mentre era stato rilasciato in attesa dell'udienza
processuale, egli convinse dietro pagamento di 300 dollari uno dei suoi
impiegati, il diciottenne Russell Schroeder, ad assalire violentemente Donald Voorhees
per scoraggiare la testimonianza del ragazzo nell'imminente processo.
All'inizio di settembre, Schroeder attirò Voorhees in una zona isolata del
parco cittadino e lo pestò selvaggiamente urlandogli di non testimoniare contro
Gacy al processo. Voorhees informò la polizia dell'aggressione subita,
identificando Schroeder come esecutore del pestaggio e facendolo arrestare il
giorno dopo. Anche se inizialmente egli negò qualsiasi accusa, Schroeder
confessò in seguito di avere assalito Voorhees, indicando Gacy come mandante.
Gacy fu arrestato con l'aggravante di aver cercato di intimidire un testimone. Il 3 settembre, Gacy venne sottoposto a una
visita psichiatrica alla State University of Iowa: due medici lo esaminarono
nel corso di un periodo di osservazione durato 17 giorni arrivando alla
conclusione che l'imputato possedeva una "personalità asociale" ma
che, essendo sano di mente, avrebbe potuto affrontare il processo.
Durante il processo, tenutosi il 7 novembre 1968, Gacy si
dichiarò colpevole dell'accusa di sodomia nei confronti di Donald Voorhees, ma
negò qualsiasi altra accusa circa Lynch. Gacy venne giudicato colpevole del
reato di sodomia su un minorenne il 3 dicembre 1968 e condannato a 10 anni di
carcere da scontarsi nel penitenziario di Anamosa. Il giorno stesso della
condanna, la moglie di Gacy chiese il divorzio e naturalmente John perse anche
il posto come direttore dei ristoranti del suocero. In prigione Gacy si rivelò
un detenuto modello. Dopo 18 mesi di carcere, il 18 giugno 1970, egli venne
liberato sulla parola con dodici mesi di libertà condizionata. Dopo il
rilascio, Gacy espresse la volontà di traslocare a Chicago per tornare a vivere
con la madre (nel frattempo il padre era deceduto). Arrivò a Chicago il 19
giugno seguente e ottenne un lavoro come aiuto cuoco in un ristorante. Il 12
febbraio 1971 Gacy venne nuovamente accusato di aver molestato sessualmente un
ragazzino. Il giovane dichiarava di essere stato attirato da Gacy nella sua
auto e che l'uomo aveva tentato di violentarlo. L'accusa venne in seguito
ritirata poiché il testimone non si presentò in aula. La commissione sulla
libertà vigilata dello stato dell'Iowa non venne informata di questo episodio e
Gacy fu rimesso completamente in libertà nell'ottobre 1971. Con l'aiuto
finanziario di sua madre, Gacy comprò una casa al numero 8213 di West
Summerdale Avenue nell'agosto 1971. Poco tempo dopo Gacy e la madre si
trasferirono nell'abitazione e Gacy incominciò a frequentare una donna di nome Carole
Hoff, una signora divorziata con due figlie piccole. I due si sposarono il 1º
luglio 1972.
Il 22 giugno 1972, Gacy venne ancora fermato dalla polizia
con l'accusa di aver molestato un altro giovane, fingendosi un agente di
polizia, mostrando un distintivo falso, facendo entrare il giovane nella sua
automobile, e costringendolo a praticargli una fellatio in auto. Tutte le
accuse furono però ritirate. Nel 1972, Gacy lasciò il lavoro come cuoco e aprì
la propria impresa edile, la PDM Contractors (PDM era l'acronimo delle parole
"Painting, Decorating and Maintenance"). Inizialmente l'azienda si
occupava di piccoli lavori di manovalanza e riparazione, ma con il progredire
degli affari, il business della società si ampliò fino a includere progetti e
opere di costruzione vere e proprie. Nel 1973, Gacy e un suo dipendente della
PDM Contractors andarono in Florida per vedere una proprietà che Gacy aveva
acquisito. La prima notte che i due furono soli in Florida, Gacy violentò il
ragazzo nella loro stanza di hotel: come risultato, il giovane si rifiutò di
continuare a stare nella stessa camera con Gacy e andò a dormire in spiaggia.
Nel 1975, John aveva ormai apertamente confessato alla moglie la sua
bisessualità. Il giorno della festa della mamma, dopo aver fatto l'amore con la
moglie, egli informò la donna che non avrebbero mai più fatto sesso insieme: la
coppia divorziò in maniera consensuale nel marzo 1976. Contemporaneamente Gacy
divenne molto attivo nel settore sociale della comunità, offrendosi di
intrattenere i bambini durante le feste vestito da clown o facendo pulire
gratuitamente gli uffici comunali dalla sua impresa. Da onorato e rispettato
membro democratico della comunità di Chicago, il 6 maggio 1978 Gacy incontrò e
si fece fotografare con l'allora First Lady Rosalynn Carter. Rosalynn Carter
firmò anche la foto con una dedica: "To John Gacy. Best wishes. Rosalynn Carter" ("A
John Gacy. I migliori auguri. Rosalynn Carter"). Gacy divenne
membro di un "Jolly Joker Clown Club" i cui membri volontari, tutti
mascherati da pagliacci, si esibivano regolarmente senza scopo di lucro in
varie manifestazioni di beneficenza e negli ospedali dove davano spettacoli per
i bambini malati. A fine 1975, Gacy creò il suo personale personaggio di
"Pogo the Clown". Si disegnava da solo i costumi e ideò il suo trucco
personale. Gacy si esibì come Pogo nel corso di diverse feste e manifestazioni.
Il 2 gennaio 1972, Gacy prelevò il quindicenne Timothy Jack
McCoy dalla fermata dell'autobus di Greyhound a Chicago. L'uomo portò McCoy,
che stava viaggiando dal Michigan con destinazione Omaha, a fare un giro
turistico di Chicago, per poi portarlo a casa sua con la promessa che lì
avrebbe potuto passare la notte e che sarebbe stato riaccompagnato in tempo per
prendere il primo autobus il giorno dopo. Successivamente Gacy disse di essersi
svegliato la mattina seguente e di avere trovato McCoy in piedi sulla soglia
della sua camera da letto con un coltello in mano. Egli si alzò in maniera
brusca dal letto e McCoy si spaventò subito, muovendo scompostamente in aria il
coltello e ferendo inavvertitamente Gacy all'avambraccio (Gacy mostrò la
cicatrice per supportare la sua tesi). John disarmò il ragazzo, gli sbatté la
testa contro il muro della stanza, lo spinse contro l'armadio e gli si mise
davanti. McCoy allora gli diede un calcio nello stomaco e Gacy lo afferrò,
lottando con lui sul pavimento, e finì con l'accoltellarlo ripetutamente al
petto, sedendosi a cavalcioni su di lui. Gacy testimoniò che, in seguito, aveva
trovato in cucina una confezione di uova aperta e una fetta di pancetta sul
tavolo e aveva capito che il ragazzo voleva preparare la colazione per entrambi;
purtroppo aveva fatto l'errore di portare il coltello che stava usando quando
si era recato a chiamare Gacy nella sua stanza. Gacy seppellì McCoy in cantina
e poi coprì le tracce con del calcestruzzo.
Nel corso di un'intervista dopo l'arresto, Gacy asserì che
immediatamente dopo aver ucciso McCoy, si era sentito "totalmente
prosciugato", rendendosi conto di aver avuto un orgasmo completo nell'atto
di uccidere il giovane. Il secondo omicidio di Gacy avvenne nel gennaio 1974:
la vittima fu un adolescente non identificato dai capelli castani, tra i 15 e i
17 anni, che Gacy strangolò prima di rinchiudere il corpo del ragazzo
nell'armadio di casa sua. Il cadavere dello sconosciuto fu poi sepolto nel
cortile di casa vicino alla zona barbecue.
Nel 1975 gli affari di Gacy andavano a gonfie vele; per sua
stessa ammissione, incominciò a lavorare 12-16 ore al giorno per riuscire a far
fronte a tutte le commissioni che la sua impresa di costruzioni riceveva. La
maggior parte dei suoi operai era costituita da giovani studenti delle
superiori alquanto squattrinati. Uno di questi era il quindicenne Tony
Antonucci, assunto da Gacy nel maggio del 1975. A luglio, Gacy si recò a casa
del giovane mentre questi era solo, in malattia per un infortunio al piede
occorsogli sul lavoro il giorno precedente. Gacy fece ubriacare il giovane,
lottò per scherzo con lui sul pavimento e gli legò le mani dietro la schiena
con un paio di manette. La manetta sul polso destro di Antonucci era però
allentata: il ragazzo riuscì a liberarsi appena Gacy lasciò la stanza. Quando
John ritornò, il giovane lo colpì violentemente, lo gettò al tappeto, riuscendo
ad ammanettarlo a sua volta. Gacy urlò insulti e imprecazioni, poi si calmò e
promise di andarsene e lasciare in pace Antonucci se lui lo avesse liberato. Il
giovane acconsentì e Gacy lasciò la casa. Una settimana dopo il fallito assalto
ad Antonucci, il 29 luglio 1975, un altro degli operai di Gacy, il
diciassettenne John Butkovitch, scomparve. Il giorno prima della sparizione,
Butkovitch aveva chiesto a Gacy il pagamento di due settimane di paga
arretrata. Gacy ammise di aver invitato Butkovitch a casa sua mentre la moglie
e i figli erano in visita da sua sorella in Arkansas, apparentemente per
risolvere la questione degli arretrati dello stipendio. Gacy uccise il giovane,
lo violentò e poi seppellì il cadavere in garage. La seconda moglie di Gacy
divorziò da lui otto mesi dopo e Gacy incominciò a uccidere più di frequente
avendo adesso la casa tutta per sé. Tra l'aprile e l'agosto 1976 il killer
uccise un minimo di otto giovani, due dei quali ancora non identificati. Sette
di questi ragazzi furono seppelliti nella cantina di Gacy, quattro dei quali in
una fossa comune sotto il locale lavanderia. Il 26 luglio 1976 Gacy spostò la
sua attenzione sul suo impiegato di nome David Cram, 18 anni. Il 21 agosto Cram
andò a casa sua. Il giorno dopo, Gacy ammanettò il ragazzo mentre era stordito
dall'alcool. Imprigionato Cram, informò il giovane che aveva intenzione di
violentarlo. Cram, che aveva passato un anno nell'esercito e aveva appreso
l'autodifesa, diede un calcio in faccia al suo aguzzino e si liberò dalle
manette. Un mese dopo, Gacy tornò a infastidire Cram con le sue avance ma senza
successo: Cram si licenziò dal lavoro e lasciò la PDM Contractors. Altri due
giovani non identificati si pensa siano stati uccisi tra agosto e ottobre 1976:
uno di questi venne sepolto in una fossa direttamente sul cadavere di William
Carroll, ucciso il 13 giugno precedente.
Il 24 ottobre 1976, Gacy adescò e uccise due teenager di
nome Kenneth Parker e Michael Marino: i due amici furono visti per l'ultima
volta all'esterno di un ristorante a Clark Street. Entrambi furono violentati,
strangolati, e sepolti nella stessa fossa. Due giorni dopo, il diciannovenne
operaio della PDM Contractors di nome William Bundy scomparve nel nulla, dopo
aver detto alla famiglia che stava per andare a una festa. Anche Bundy venne
sepolto nelle fondamenta della casa, direttamente dietro la camera da letto di
Gacy. Nel dicembre 1976, un altro impiegato della PDM, Gregory Godzik,
scomparve, dopo che aveva lavorato per la PDM per sole tre settimane. I
genitori e la sorella maggiore del ragazzo contattarono Gacy, per averne
notizie, il quale riferì che Greg gli avrebbe confidato di voler scappare di
casa. Gacy disse anche di aver ricevuto un messaggio sulla segreteria telefonica
da parte del ragazzo poco tempo dopo la scomparsa. Quando però la famiglia gli
chiese di ascoltare questo messaggio, Gacy affermò di averlo ormai cancellato.
Il 20 gennaio 1977 John Szyc, diciannovenne amico di
Butkovich, Godzik, e Gacy, scomparve. Szyc fu attirato da Gacy in casa sua con
il pretesto di voler comprare la sua Plymouth Satellite. Venne sepolto accanto
al corpo di Godzik. Gacy rivendette l'auto di Szyc a un altro dei suoi
lavoranti, tale Michael Rossi. Tra il dicembre 1976 e il marzo 1977, Gacy
uccise un uomo non identificato di circa 25 anni. Il suo cadavere venne sepolto
accanto a quello del ventenne Jon Prestidge; un ragazzo del Michigan in visita
a degli amici di Chicago che Gacy aveva ucciso il 15 marzo. Dopo l'omicidio di
Prestidge, si pensa che Gacy abbia ucciso ancora un altro giovane sconosciuto
rinvenuto cadavere nel suo cortile, ma non si conosce la dinamica esatta
dell'accaduto.
Nel maggio 1977, Gacy uccise Matthew Bowman, 19 anni. Venne
sepolto in cortile con la corda utilizzata per strangolarlo ancora al collo. Nell'agosto 1977, emerse un indizio circa la
sparizione di John Szyc quando l'operaio al quale Gacy aveva venduto l'auto del
giovane venne arrestato per furto di benzina da una pompa di rifornimento. Il
poliziotto notò la targa del veicolo e risalì fino a Gacy. Interrogato, Gacy
disse agli agenti che Szyc gli aveva venduto la macchina a febbraio perché
aveva bisogno di denaro per lasciare la città. La polizia non ritenne di
indagare ulteriormente.
Tra settembre e dicembre 1977, Gacy assassinò altri sei
giovani uomini di età compresa tra i 16 e i 21 anni inclusi due marines e il
figlio di un sergente della polizia di Chicago. Il 30 dicembre 1977, Gacy
adescò uno studente diciannovenne di nome Robert Donnelly incontrato presso una
fermata d'autobus a Chicago. Portò Donnelly a casa con lui, lo violentò, lo
torturò ripetutamente infliggendogli svariate sevizie. Dopo svariate ore di
supplizio, Gacy portò Donnelly sul posto di lavoro, gli slegò le mani, e
incredibilmente lo lasciò libero di andarsene. Donnelly raccontò degli abusi
subiti e Gacy venne interrogato dalla polizia circa l'accaduto il 6 gennaio
1978. Egli ammise di aver fatto sesso sadomaso con Donnelly, ma insistette sul
fatto che il giovane era consenziente. La polizia gli credette e non fu sporta
denuncia di reato.
Il mese seguente, Gacy uccise William Kindred, 19 anni, che
scomparve il 16 febbraio 1978 dopo aver detto alla propria fidanzata che andava
a passare la serata in un bar. Kindred fu l'ultima vittima di Gacy a essere sepolta
nella sua proprietà, dato che le successive saranno da lui gettate nel fiume
Des Plaines River. Nel marzo 1978, Gacy diede un passaggio sulla sua auto al
ventiseienne Jeffrey Rignall. Appena entrato nell'auto, il ragazzo venne
addormentato con del cloroformio e portato a Summerdale, dove fu sodomizzato, e
torturato con vari strumenti. Anche Rignall fu poi rilasciato da Gacy.
Nuovamente la polizia venne informata dell'accaduto, ma decise di non
investigare su Gacy (Seriamente!?).
Il 12 ottobre 1978 il quindicenne Robert Piest scomparve dal
luogo di lavoro, una farmacia di Chicago. Prima di sparire però, Piest aveva
raccontato a parenti e amici di aver conosciuto il gioviale titolare della PDM,
l'impresa che aveva da poco ristrutturato il negozio, e che l'uomo gli aveva
offerto un posto di lavoro nella sua ditta. Infine aveva precisato che avrebbe
dovuto incontrarlo a casa sua la sera della scomparsa. La polizia si recò
quindi a casa di Gacy per interrogarlo e riconobbe immediatamente il tanfo
nauseabondo dei corpi in putrefazione, che Gacy giustificava con la scusa di
avere problemi al sistema fognario. Lo scenario dei corpi all'interno della
cantina fu particolarmente scioccante. Alla notizia del suo arresto, la
comunità cittadina fu sbigottita e incredula: Gacy era infatti conosciuto da
tutti come un uomo generoso, grande lavoratore e amichevole, nonché un devoto
padre di famiglia.
In prigione Gacy tentò di invocare l'infermità mentale,
incolpando dei delitti il suo alter ego malvagio, tale "Jack", ma
senza riuscire a convincere gli psichiatri del carcere che lo giudicarono in grado
di intendere e volere. In seguito Gacy confessò alla polizia di aver gettato in
totale altri cinque cadaveri di sue vittime giù dal ponte della I-55 nel fiume
di Des Plaines nel 1978, prima di essere arrestato definitivamente. Dopo un
processo iniziatosi nel febbraio 1980, il 13 marzo dello stesso anno John Wayne
Gacy venne riconosciuto colpevole di omicidio plurimo e condannato a morte. Dopo
la sentenza di colpevolezza, lo Stato dell'Illinois trasferì Gacy nel Menard
Correctional Center di Chester, dove il prigioniero rimase per 14 anni nel
braccio della morte. In prigione, Gacy incominciò a dipingere. I soggetti delle
sue opere erano svariati, anche se principalmente ritraevano pagliacci, alcuni
dei quali erano suoi autoritratti nelle vesti di "Pogo". Molti dei
suoi dipinti furono venduti nel corso di varie aste con prezzi oscillanti tra i
200 dollari e i 20.000 dollari.
Mentre era detenuto in attesa dell'esecuzione, Gacy fece
numerosi appelli per commutare la sentenza in carcere a vita, ma furono tutti
respinti. Il prigioniero continuò ad affermare insistentemente di essere
"a conoscenza" di soli cinque omicidi: quelli di McCoy, Butkovitch,
Godzik, Szyc e Piest, e che gli altri 28 assassinii attribuiti a lui erano in
realtà stati commessi da suoi impiegati che erano in possesso delle chiavi della
sua abitazione mentre egli era fuori città in viaggio per affari.
Nell'estate del 1984, la Corte Suprema dell'Illinois stabilì
che il condannato sarebbe stato messo a morte per mezzo di una iniezione letale
il 14 novembre seguente. Gacy ricorse in appello contro la decisione, riuscendo
a far spostare la data dell'esecuzione. Dopo un ultimo appello respinto
nell'ottobre 1993, la Corte Suprema fissò la data dell'esecuzione definitiva
per il 10 maggio 1994. Secondo rapporti medici, John Wayne Gacy era uno
psicopatico che non mostrava rimorso per i crimini commessi. John Wayne Gacy fu
giustiziato il 10 maggio 1994 per mezzo di un'iniezione letale endovenosa,
pochi minuti dopo la mezzanotte. La sentenza venne eseguita nella Stateville
Prison di Joliet, Illinois. L'ultima dichiarazione al suo avvocato prima
dell'esecuzione fu «Prendervi la mia vita non compenserà la perdita di quelle
altre»; inoltre, accusò lo Stato di assassinarlo. Le ultime parole del
condannato prima della morte furono semplicemente: «Baciatemi il culo!» (Kiss
my ass!). Nei mesi seguenti al decesso di Gacy, molti dei quadri (per la
maggior parte raffiguranti clown tristi e malinconici) che egli aveva dipinto
nel corso della lunga permanenza in carcere furono messi all'asta. Diciannove
dipinti furono messi in vendita dal solo Steve Koschal, che li aveva
commissionati di persona a Gacy mentre questi era in carcere. Alcuni quadri
furono acquistati con il solo scopo di essere distrutti dall'acquirente stesso:
25 opere furono bruciate nel giugno 1994 a Naperville, Illinois, nel corso di
un falò pubblico a cui presero parte circa 300 persone, inclusi alcuni dei
famigliari delle vittime di Gacy.
Mostre delle opere di Gacy si sono succedute fin dagli anni
ottanta attirando curiosi attratti dal fascino sinistro dell'autore.Gacy reagì
alle critiche adducendo il fatto che egli non traeva profitto alcuno dal
ricavato delle mostre, e che le sue opere venivano mostrate al pubblico con
l'unico scopo di "portare gioia nella vita delle persone".
Nel 2011 la Arts Factory Gallery di Las Vegas vendette
l'autoritratto di Gacy intitolato Goodbye Pogo per 4.500 dollari, e altre 73
opere del serial killer, tra disegni, schizzi, dipinti e registrazioni audio
furono tutte vendute per beneficenza. Il ricavato fu donato a diverse
organizzazioni. Il National Center for Victims of Crime, una delle associazioni
beneficiarie, chiese però che la galleria d'arte non citasse il nome
dell'organizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento